Cosa guida il successo negli affari? Secondo una recente ricerca condotta da PWC , la risposta risiede in una forte identità aziendale. In un sondaggio condotto su 720 dirigenti, le aziende che avevano un’identità più forte hanno avuto una performace superiore del 25% rispetto a quelle che non l’avevano. Conoscersi abbastanza bene tanto da sfruttare i punti di forza distintivi del proprio brand per costruire una chiara identità è la chiave per il successo e la leva per superare la concorrenza.
Prendiamo ad esempio alcuni dei marchi più famosi come Apple, BMW e Coca-Cola: i loro nomi richiamano subito alla mente i logo. Allo stesso modo, è probabile riuscire ad abbinare un certo carattere, un determinato post social o un’immagine pubblicitaria senza pensarci troppo. Questo è frutto di un’attenta pianificazione e dell’applicazione coerente di alcuni tratti distintivi che questi marchi hanno usato nel loro design per garantire una forte identità di brand, che sia riconoscibile e ricordata dal pubblico. Attraverso la creazione di un’identità così potente, il successo della tua organizzazione aumenterà.
Quindi cosa intendiamo per “Identità Aziendale” e “Immagine Coordinata”? Che cos’è la “Progettazione dell’identità aziendale”? E come si distinguono dal concetto di “Brand”?
L’identità aziendale è la percezione visiva dell’intera organizzazione. Si differenzia dal marchio in quale rappresenta la storia completa di un particolare servizio o prodotto. Ad esempio, l’identità aziendale della società globale GlaxoSmithKline è un logo arancione con il “GSK” iniziale. Questa azienda possiede altri marchi con la loro identità visiva e la loro storia, come Aquafresh e Panadol. Quindi, se vogliamo parlare del Brand GSK, dobbiamo anche tener conto degli altri marchi acquisiti.
L’identità aziendale, quindi, è formata da tutti gli elementi visivi e non scelti per rappresentare il volto generale di un’organizzazione e si concretizza nella realizzazione dell’Immagine Coordinata.
L’immagine coordinata o comunicazione visiva, a differenza dell’identità aziendale che include elementi quali il tono di voce o valori del brand, rappresenta il design fisico dell’azienda. Fanno parte della comunicazione visiva il logo, il sito web, la tavolozza dei colori, la carta intestata, le insegne e tutti gli elementi grafici usati per comporre immagini o messaggi pubblicitari.
L’immagine coordinata fa parte dell’Identità aziendale nel suo insieme. Se ideata e costruita con criterio e strategia riuscirà a trasmettere un messaggio di solidità e coerenza e avrà un effetto decisamente positivo agli occhi del cliente o potenziale cliente.
L’immagine coordinata deve innanzitutto rappresentare i valori del brand. Deve avere un design semplice, ben riconoscibile e mai esagerato. Deve essere al passo con i tempi e i trend del mercato o ancora meglio deve potersi adattare a qualunque cambiamento. Gli elementi grafici che la compongono devono essere adattabili in qualunque situazione: stampa su carta, sito web, stampa su tessuti ecc.
La caratteristica fondamentale però rimane la coerenza per trasmettere sempre un messaggio di solidità e fiducia. Quando parliamo di coerenza intendiamo per esempio l’uso di determinati colori riconducibili al logo, gli stessi elementi grafici, gli stessi caratteri e lo stesso layout.
Fra gli elementi principali che compongono l’Immagine coordinata vi sono:
Logo
Carattere
Tavolozza Colori
Carta Intestata
Busta
Biglietto da visita
Sito Web
Immagini social
App
Packaging
Brochure
Newsletter
Portadocumenti
Grafica Veicoli
Banner
Divise
Gadget
Quando si considera un’identità aziendale o si cerca di migliorare la propria, ci sono tre elementi di base che devono essere considerati.
1. Logo
Il logo è il più evidente degli elementi grafici dell’identità aziendale. In quanto elemento visivo di grande importanza, dovrebbe essere scelto e costruito per poter identificare immediatamente la tua azienda. Ad esempio, la mela morsicata di Apple, il colorato marchio di Google e l’uccello blu di Twitter allineano immediatamente un elemento visivo all’intero ethos del brand. Un logo aziendale può addirittura portare un’organizzazione da azienda a icona culturale, come nei casi sopra menzionati.
2. Carattere tipografico
“Un’immagine vale più di mille parole”, dice il proverbio, ma un’esplorazione della tipografia – uno degli elementi chiave dell’identità aziendale – ti dirà che lo stile, la forma, il peso e la spaziatura della parola scritta possono anche dire molto. Il carattere può risultare caldo e accogliente, elegante e lussuoso, o audace e autorevole prima ancora di aver letto la prima parola.
L’Helvetica, ad esempio, è stato progettato da Max Miedinger ed Edouard Hoffman nel 1957, nel tentativo di creare uno stile utilitario che fosse chiaro, audace e leggibile sia nella segnaletica che nella stampa. Il carattere è stato notoriamente utilizzato in tutta la metropolitana di New York City e da allora è diventato sinonimo di città e adottato da marchi tra cui Jeep e American Apparel proprio per il suo fascino simbolico che riflette la cultura americana moderna.
Lo stile tipografico è uno degli elementi più utilizzati e visti poiché appare su e-mail, presentazioni, contratti, firme, brochure, articoli di cancelleria, segnaletica per ufficio e altro ancora. Per questo motivo, è fondamentale che il carattere sia appropriato per la tua azienda. Sia che suggerisca stabilità o modernità, deve essere un riflesso accurato dell’azienda, deve essere leggibile, chiaro e funzionante su diverse piattaforme digitali e di stampa.
3. Linguaggio figurato
Oltre alle parole, le immagini sono potenti elementi di identità aziendale. Per rappresentare il brand devono immediatamente essere riconducibili al marchio.
Per i Big Players, come IKEA, una fotografia chiara, riconoscibile e coerente ha permesso loro di differenziarsi dalla concorrenza e ha sostenuto alcune delle campagne più riuscite e memorabili fino ad oggi.
Prendiamo ad esempio la campagna che IKEA ha messo in campo in risposta alla borsa clone prodotta dalla casa di alta moda Balenciaga. L’immagine è immediatamente identificabile come IKEA e prende in giro l’appropriazione da parte di Balenciaga dell’identità visiva di IKEA.
Fare “Branding” non è di certo una cosa semplice. Spesso le aziende tralasciano questa fase considerandola secondaria rispetto alla validità dei loro prodotti e servizi. Di certo si sbagliano!
Il valore del tuo prodotto dipende non solo dalla sua qualità, ma anche dai sentimenti e dalla percezione dell’acquirente. Il 94% dei clienti preferisce e raccomanda le aziende con cui si sente emotivamente coinvolto.
Anche le grandi aziende a volte si rendono conto, nel tempo, di poter fare meglio intraprendendo, così, un tortuoso percorso chiamato Rebranding.
Fare Rebranding vuol dire consolidare e aggiornare i propri obiettivi aziendali e modificare l’immagine del brand per riflettere questi cambiamenti.
Puoi decidere di reimpostare la tua immagine se:
1.La tua vision è cambiata
2.Vuoi migliorare la tua reputazione dopo un fallimento
3.Vuoi rivolgerti ad un target diverso
4.Vuoi adattarti ad un nuovo mercato
A volte è sufficiente progettare il restyling di alcuni elementi della tua identità aziendale per adattarti al cambiamento.
Quando si decide di rinnovare la propria immagine aziendale la prima cosa da fare è sicuramente il restyling del logo. Ce lo insegnano le grandi aziende come Airbnb. Dal logo nasce l’idea e dall’idea si sviluppano tutti gli elementi grafici che aiuteranno il tuo marchio ad essere coerente e riconoscibile.
Di seguito vi elenchiamo una serie di significativi esempi di Rebranding e Restyling tratti dall’articolo di Scott Talbot su Lucidapress.com.
Airbnb
Spotify
Heart & Stroke Foundation
Kodak
Deliveroo