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Luglio 7, 2020“Ben vengano i voucher e le misure prese dalla Regione per il turismo, ma occorre sin da adesso pensare ad una strategia di ampio respiro e di lungo periodo.
Il turismo in Sicilia è trainante, ma ha pagato lo scotto più grande e sarà l’ultimo comparto ad uscire dalla crisi.”
Queste le parole del presidente regionale dell’Associazione nazionale per l’Industria e il Terziario (Anpit Sicilia), Lidia Dimasi durante il tavolo tecnico online sul turismo.
La presidente Dimasi, infatti, ha sottolineato l’urgenza di nuove strategie e si è schierata a favore di importanti iniziative da mettere in atto per risollevare il settore turistico in Sicilia, meta preferita dal 51% degli italiani per le vacanze estive.
“Si è trattato di un importante momento di confronto– ha continuato la Dimasi– ma le criticità sono ancora tante e soltanto puntando ad un piano strategico potremo dare risposte concrete a migliaia di aziende siciliane messe in ginocchio dalla pandemia. Passeranno almeno due anni prima che si possa dire di essere usciti dalla crisi e nel frattempo occorrono misure più forti a sostegno delle imprese e dei lavoratori. Il turismo esperienziale rappresenta la fetta più appetibile e innovativa del mercato ed in questo senso è fondamentale la sinergia tra istituzioni. Dobbiamo infine avere la capacità di riattivare il turismo di prossimità, riscoprendo la bellezza dei borghi, delle nostre radici, di un territorio spesso dimenticato. Ma servono certezze sui 75 milioni di euro destinati al turismo e sul loro utilizzo anche per servizi e collegamenti. Senza servizi e infrastrutture il turista difficilmente si muoverà”.
Sommario
Il corona virus manda a picco il turismo. Ma non tutto è perduto!
La Dimasi non esagera dicendo che la Sicilia sta pagando lo scotto più grande. Di certo Turismo e Coronavirus non sono due cose che vanno d’accordo.
Le agenzie di viaggio e i tour operator siciliani lanciano, infatti, un grido d’allarme. Con l’avvento dell’emergenza Covid-19 e senza i dovuti correttivi, un valore complessivo di 1 miliardo di euro rischia di andare in fumo e 450 imprese potrebbero essere costrette a chiudere, il 45% delle 1000 agenzie di viaggio operanti sull’Isola.
Ma forse tutto non è perduto per il 2020!
Secondo le elaborazioni condotte da Demoskopika, su dati Istat e Banca d’Italia, se gli italiani scegliessero di trascorrere una vacanza nell’isola, arriverebbero a produrre una spesa pari a quasi 21 miliardi di euro, che riuscirebbe a compensare circa il 30% del probabile crollo di turisti stranieri.
È ormai consolidato l’orientamento secondo il quale la ripresa del turismo in Sicilia punterà sulla prossimità valorizzando tradizioni, peculiarità e patrimonio culturale come matrice identitaria della comunità. Da questa stima, ammonterebbe ad oltre 620 milioni di euro la spesa turistica a beneficio della Sicilia, a cui corrisponderebbero 3,6 milioni di arrivi e 8,3 milioni di presenze.
Iniziative a supporto del settore turistico
1. Voucher Salva Vacanze
Come affermato dalla Presidente Dimasi, i voucher sono una risposta tampone al turismo di massa: certo non risolve la crisi, ma il Voucher Salva Vacanze adottato dal Governo italiano è un provvedimento che aiuterà le imprese ricettive a fronteggiare la situazione di emergenza connessa all’epidemia Covid-19, in vista della stagione estiva.
In cosa consiste il voucher
È l’articolo 88 del decreto legge 17 marzo 2020 n. 18, che ha integrato l’articolo 28 del decreto-legge 2 marzo 2020 n. 9. a introdurre il voucher, un titolo di credito che verrà rilasciato a coloro che, dopo aver prenotato o acquistato un soggiorno, sono costretti a rinunciarvi per motivi legati ad imposizioni legislative successive alla crisi.
Il voucher è applicabile a tutti i contratti di soggiorno per i quali sia stato effettuato un pagamento e a tutte le strutture ricettive italiane, a prescindere dalla nazionalità del cliente o del portale attraverso cui è stata effettuata la prenotazione.
Come richiedere il voucher
Il cliente deve comunicare alla struttura ricettiva l’impossibilità di soggiorno entro trenta giorni dall’annullamento, sospensione o rinvio dell’evento. La struttura ricettiva, entro quindici giorni dalla comunicazione, procede al rimborso del corrispettivo versato per il soggiorno tramite l’emissione di un voucher di pari importo da utilizzare entro un anno.
Qualora la struttura abbia temporaneamente sospeso l’attività o la fornitura di alcuni servizi, potrà offrire, in alternativa al voucher, un servizio sostitutivo di qualità equivalente o superiore. Se il servizio non sarà equivalente ma inferiore, la struttura ricettiva si impegnerà a rimborsare la differenza di prezzo.
“Si tratta di un risultato importante raggiunto grazie al fattivo dialogo tra Associazioni e MIBACT – ha affermato il portavoce dell’l’Associazione Italiana Agenzie Viaggi e Turismo – che ha condotto al recepimento di alcuni passaggi fondamentali per il comparto del turismo organizzato. In virtù della piena collaborazione avviata con il Ministero, si potrà ora procedere ad una interpretazione chiara ed inequivocabile riguardo la gestione dei rimborsi effettuati tramite voucher”.
2. Bonus Vacanza 2020
Il via anche al Bonus vacanze 2020. Parte oggi l’iniziativa a sostegno del turismo italiano stravolto dall’emergenza sanitaria del Coronavirus.
Parte integrante del decreto rilancio, il bonus vacanze prevede un voucher fino a 500 euro da spendere fino al 31 dicembre 2020 per tutte le famiglie con un reddito Isee inferiore a 40.000 euro.
A chi spetta e come richiederlo
Il bonus vacanze 2020 rappresenta un incentivo per le famiglie con un reddito medio-basso che quest’estate vorrebbero andare in vacanza ed orientarsi verso il turismo domestico. Il bonus, infatti, va utilizzato per il pagamento di servizi offerti solo a livello nazionale. L’iniziativa rappresenta anche quella tanto attesa risposta agli operatori turistici per ottenere risultati immediati. A tal proposito, Confturismo-Confcommercio ha stimato, solo per il periodo marzo-maggio, un calo nelle strutture ricettive di oltre 31,5 milioni di presenze con una perdita di giro d’affari di poco inferiore a 7,5 miliardi.
Secondo le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, per il calcolo dell’ISEE è necessaria la Dichiarazione sostitutiva unica (DSU), che contiene i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali di un nucleo familiare. Il bonus è utilizzabile da un solo componente per nucleo familiare e rapportato al numero di componenti del nucleo familiare, quindi:
- 500 euro per i nuclei familiari composti da tre o più persone
- 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone
- 150 euro per quelli composti da una sola persona
Lo sconto in questione è rimborsato al fornitore dei servizi sotto forma di credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione, con facoltà di cessione ai propri fornitori di beni e servizi ovvero ad altri soggetti privati, nonché a istituti di credito o intermediari finanziari.
Ai fini del riconoscimento del credito:
- le spese devono essere sostenute in un’unica soluzione
- il totale del corrispettivo deve essere documentato da fattura
- il pagamento del servizio deve avvenire senza l’ausilio, l’intervento o l’intermediazione di soggetti che gestiscono piattaforme o portali telematici diversi da agenzie di viaggio e tour operator.
Per il bonus il Governo ha stanziato 1,67 miliardi di euro sul 2020 e 734 milioni per il 2021. I potenziali fruitori sono 5,8 milioni di nuclei con Isee 2019 entro 40mila euro, ma il Governo stima che il bonus potrà far aumentare il numero dei richiedenti.
Per l’attuazione delle fasi di richiesta del bonus vacanze è stata attivata una cooperazione tra Agenzia delle entrate, PagoPa Spa e Inps. Come spiega il provvedimento del 17 giugno 2020, il bonus potrà essere richiesto e sarà erogato esclusivamente in forma digitale, attraverso l’app per dispositivi mobili IO.
Ricevuto il contributo ed effettuata la prenotazione, basterà esibire il bonus stesso all’albergatore via smartphone.
Lo sconto applicato all’ospite in possesso del bonus vacanze sarà rimborsato alle strutture ricettive sotto forma di credito d’imposta utilizzabile, senza limiti di importo in compensazione mediante il modello F24, ovvero cedibile anche a istituti di credito. (Consulta la guida dell’Agenzia delle Entrate)
3. Sicilia Bond: Il domani non muore mai
I Sicilia Bond sono titoli di soggiorno settimanali diversificati per fascia di prezzo e area del territorio regionale che verranno immessi nel mercato a partire dall’autunno del 2020. I bond garantiscono per tre anni consecutivi prezzi vantaggiosi su soggiorni settimanali “doppi” in Sicilia.
A proporre questa nuova formula è stato un team di giovani imprenditori e professionisti del turismo d’esperienza che hanno costituito un nucleo di rete di impresa rivoluzionando il concetto di offerta di soggiorno turistico nell’isola. La formula, chiamata “Viaggiare in Tasca”, valida sia per l’alta stagione che per la bassa, è una risposta chiara alla situazione di crisi che il nostro turismo sta vivendo e rivoluziona il concetto di stagionalità.
“Alta e bassa stagione, per un turismo esperienziale, sono concetti ampiamente superati – dice Francesco Pirrone, 34 anni, imprenditore turistico di Castellammare del Golfo – oggi si tende a viaggiare in ogni stagione. La Sicilia offre mille motivazioni di viaggio da vivere nei nostri territori, dalla costa all’entroterra, senza dimenticare le isole minori, ogni giorno dell’anno. La nostra formula del raddoppio è centrata su questa potenzialità, uscendo dalla gabbia, troppo asfittica, della tradizionale stagione balneare”. Ai possessori dei Sicilia Bond ad un prezzo stimato su un soggiorno in alta stagione, è garantita una seconda settimana aggiuntiva, sulla stessa struttura ricettiva extra-alberghiera aderente al progetto, da effettuarsi in un periodo considerato in bassa stagione.
I Sicilia Bond, sono dei veri e propri titoli al portatore – sottolinea Ivan Caronna, 35 anni, professionista di lunga data nel settore dell’enoturismo e del marketing territoriale – chi li acquista li può regalare e perfino vendere, anche, dopo aver utilizzato la prima settimana a sua disposizione. Così intendiamo generare un mercato di secondo livello, conseguendo dei risultati – speriamo significativi – di destagionalizzazione e un incremento di giorni effettivi di presenze turistiche in Sicilia”.
In definitiva, chi compra oggi investe nelle vacanze del futuro e avrà a disposizione 6 settimane complessive da utilizzare, due settimane per volta, durante l’anno. Le piccole e medie strutture (oggi maggioritarie nell’offerta e domanda dell’ospitalità turistica in Sicilia), come B&B, Case Vacanze e Ville, selezionate su criteri effettivi e garantiti dal team, avranno bloccate e pagate in anticipo le settimane corrispondenti al Sicilia Bond erogato e avranno così la possibilità di generare una liquidità importante utile a fronteggiare la crisi e la vertiginosa perdita di prenotazioni dovuta alla pandemia.
Un esempio da seguire: “Fly to Palermo”
“Non bastano i voucher… occorre saper trasformare il momento di crisi in opportunità puntando sulla promozione.”
Questo è ciò che afferma la presidente Dimasi, secondo cui non basta affidarsi agli aiuti provenienti dagli enti governativi, ma bisogna attivare delle iniziative e strategie anche a livello aziendale e locale.
Una dimostrazione ce la da la Federalberghi Palermo con il “Fly to Palermo”, una promozione sicuramente efficace per incentivare e sviluppare il turismo sul territorio palermitano. In sostanza, chi vola per andare a Palermo e prenota 4 notti in una struttura ricettiva della città, ne pagherà solo 3. “Fly to Palermo, book 4 nights, get 1 night free”.
L’iniziativa, che continuerà per l’intero 2020, è aperta a tutte le strutture ricettive iscritte al registro delle imprese che potranno partecipare scrivendo a palermo@federalberghi.it e destinata ai passeggeri in arrivo all’aeroporto di Palermo con un volo di qualsiasi compagnia aerea. L’offerta include l’assistenza agli arrivi e un “Welcome meetig” offerto dalle guide turistiche autorizzate.
Il Turismo diventa digitale
Abbiamo parlato di iniziative ministeriali, voucher, bonus e promozioni. Incentivi per risollevare il turismo dalla crisi e nuove leggi a favore sia dei clienti che delle strutture ricettive. Ti sei accorto però che, per usufruire di ogni singola proposta, bisogna usare internet? Questo è il motivo per il quale oggi non si parla più solo di Turismo ma di Turismo Digitale.
Cosa è il Turismo Digitale e quali sono i “must”
Il Turismo Digitale non è altro che il frutto dei cambiamenti che internet e il mobile hanno imposto al modo di viaggiare e al modo di gestire i “guests” (ospiti).
Dal 2008 a oggi i dispositivi mobile connessi sono passati dal 17% al 60%. Se al momento ci sono 4 miliardi di smartphones in circolazione, nel 2020 ce ne saranno 6 miliardi. Ormai tutte le persone usano i propri dispositivi mobili o desktop per ricercare promozioni, prezzi e mete ambite e ben recensite per scegliere dove passare le vacanze estive o invernali, per cui le strutture ricettive devono essere pronte a fornire tutte le informazioni per trovarle facilmente e per rispondere efficacemente a questo nuovo “modus operandi”. Gli strumenti e canali a disposizione sono innumerevoli e bisogna saperli sfruttare al meglio per ottenere dei risultati misurabili.
1. Sito Web Mobile Friendly
Prima di parlare di Mobile Friendly e per comprenderne l’utilità, vediamo qualche dato statistico riguardante l’utilizzo dei dispositivi mobili.
Secondo il rapporto Censis, in Italia, l’uso dello smartphone cresce dal 73,8% al 75,7% in un anno (con una crescita dell’1,9%, quando ancora nel 2009 li usava solo il 15% della popolazione).
Alcune curiosità: il 39,5% delle donne di 60 anni e più ricorre esclusivamente allo smartphone per navigare in rete con uno scarto di 14 punti percentuali rispetto ai coetanei maschi. Gli uomini di 65 anni e più sono invece caratterizzati dall’uso esclusivo del PC. Inoltre l’uso esclusivo dello smartphone è più diffuso tra le persone con basso titolo di studio (51,7%) e trai residenti nel Mezzogiorno (40,7%).
Sito Web Mobile Friendly
I siti internet sono in costante evoluzione. Negli ultimi anni hanno subìto un cambiamento elevato sia nella loro funzionalità che nel design, rendendosi più gradevoli alla vista e molto più rapidi.
Da un punto di vista di Web Marketing, però, la caratteristica fondamentale che un sito web deve possedere è quella di essere “Mobile Friendly”.
E non parliamo solo di un layout che si adatti ad un dispositivo mobile, ma anche prestazioni del sito web.
Cosa deve avere un sito mobile friendly?
Prima di ogni cosa la velocità! Si calcola che un utente medio che non visualizza la pagina cercata entro 3 secondi dall’apertura del link, l’abbandoni per non tornarvi più.
Se il tuo sito web desktop risulta ben posizionato, non vuol dire che lo sia anche quello mobile. Google tiene in considerazione anche questo fattore e potrebbe penalizzarti e farti passare dalla concorrenza.
Altro fattore di fondamentale importanza è la facilità di navigazione. A questo punto entra in gioco la UX (User Experience). Se un sito web mobile non risulta facile da usare la possibilità di perdere potenziali clienti si alza notevolmente. Mentre un sito web mobile ben strutturato, chiaro ed essenziale è la chiave per ricevere più contatti e ottenere un ranking più alto.
2. Strategia SEO
La SEO strategy si riferisce al concetto di SEO (in inglese search engine optimization), che è l’acronimo di “ottimizzazione dei motori di ricerca”.
Avere un sito ottimizzato per i motori di ricerca significa, in sostanza, disporre del migliore strumento ai fini del posizionamento nelle pagine dei motori stessi, in relazione ad una specifica parola chiave (o a più parole chiavi o combinazioni di keyword, che abbiano attinenza fra loro).
Leggi il nostro articolo dedicato per saperne di più: SEO STRATEGY
3. Social Media Marketing
Il Social Media Marketing per Hotel e Strutture Ricettive è una delle strategie e tecniche di web marketing più utili ed efficaci. In un piano di web marketing per Hotel e Strutture Ricettive i social media, generalmente, permettono di coinvolgere un maggior numero di utenti nei confronti della proposta e delle offerte della struttura; il social media marketing infatti è una tecnica di marketing fondamentale per la diffusione di offerte, immagini, eventi e contenuti. Una volta che si riesce a coinvolgere un grande numero di utenti, magari con un video accattivante, con una bella immagine della struttura, etc., il passo successivo è quello di individuare tra essi quelli più propensi alla conversione, ovvero alla prenotazione delle proprie vacanze. Per far questo è necessario che la strategia di social media marketing si basi su un piano editoriale ben costruito, coerente con il brand e ricco di contenuti ingaggianti.
Per valutare la forza del piano editoriale social è fondamentale saperne interpretare i dati. Facebook Insights, ad esempio, mette a disposizione statistiche per valutare l’impatto delle pubblicazioni, l’engagement delle campagne e le interazioni del pubblico.
Le campagne social, inoltre, permettono di mettere in atto tecniche avanzate come quella del Remarketing per censire e catalogare determinate tipologie di utenti. Uno strumento più che utile per costruire un target strategico composto da utenti caldi che hanno già interagito con la tua pagina o visitato il tuo sito web.
4. Disintermediazione turistica come strada alternativa alle OTA (On line Travel Agency)
Da diverso tempo gli operatori del settore turistico stanno ragionando sulla disintermediazione dei “big player” OTA.
Spieghiamo innanzitutto cosa si intende per questo concetto.
Le OTA sono tutti quei portali online che fungono da aggregatori di offerta di strutture ricettive, voli, transfer e attività da effettuare durante un viaggio. Nel mercato italiano Il leader assoluto è sicuramente Booking. Poi troviamo portali come Expedia, Airbnb, Hotels.com e TripAdvisor.
Le OTA sono cresciute negli ultimi 7-8 anni in maniera esponenziale grazie all’aumento dell’utilizzo del web per ricercare e prenotare vacanza e viaggi. Questa crescita è dovuta a molteplici fattori:
1 I consumatori trovano nel web un numero sempre più elevato di informazioni rilevanti e relative a qualunque tipologia di viaggio, potendo verificare attraverso testi, immagini, video e recensioni, la qualità della destinazione prescelta.
2. I portali turistici offrono servizi e informazioni sempre aggiornati.
3. Le garanzie dei grandi del settore sono sempre maggiori ed il consumatore turistico si sente spesso molto più tutelato.
Detto questo, rimane il fatto che le OTA propongono delle commissioni elevatissime.
L’opzione della disintermediazione turistica trova quindi la sua principale caratteristica nella necessità di ridurre i costi derivanti dalla prenotazione permettendo quindi al gestore o proprietario della struttura ricettiva di risparmiare e poter così reinvestire in promozione il proprio budget.
Quali sono i vantaggi della disintermediazione turistica?
1 Risparmio economico
Facciamo un esempio scolastico: un piccolo hotel incassa € 250.000.
Partiamo da una situazione in cui il 100% dei suoi ospiti prenota attraverso una OTA che trattiene una commissione del 15% (pari a € 37.500). Questo significa che l’incasso netto è € 212.500. L’anno successivo, dopo una intensa attività di disintermediazione turistica e promozione digital, la struttura riesce a portare la percentuale di prenotazioni attraverso la OTA al 70%. In questo caso le commissioni ammonteranno a € 26.500 con un risparmio di ben € 11.000.
2. Fidelizzazione
Un turista che prenota attraverso una OTA non ha particolari legami con la struttura ricettiva, mentre un turista che prenota chiamando o contattando la struttura ricettiva cerca e crea un rapporto diretto, fa un’azione che diventa di per sé un’esperienza e diventa il primo passo verso la fidelizzazione. Fidelizzazione che si manifesta in maniera chiara nel riacquisto del servizio, nelle attività di cross selling oppure nel passaparola.
3. I contatti acquisiti
Costruire un proprio database permette di poter contattare il cliente in diverse occasioni in modo da non perderlo mai di vista. Tra i vari punti di contatto, possiamo citare i social media, che permettono di aumentare il livello di relazione e contatto diretto e l’email marketing che permette di rimanere in contatto con il cliente durante l’anno inviando news riguardati la propria struttura o promozioni customizzate per la nuova successiva.
4. L’aumento dei canali da poter gestire
Se vogliamo diminuire l’incidenza delle prenotazioni attraverso le OTA dobbiamo per forza utilizzare altri canali. Questi canali diventeranno un patrimonio che di anno in anno la struttura ricettiva può attivare a proprio piacimento e vantaggio.
Cosa possiamo fare per voi?
Per realizzare una strategia di web marketing per il Hotel o Strutture Ricettive è importante affidarsi ai professionisti.
Noi di Evoluti operiamo da anni nel mondo della consulenza di Digital Marketing e siamo specializzati nel settore Turistico. Conosciamo il mercato, il territorio e le strategie. Il nostro obiettivo è quello di aiutare la tua struttura ricettiva a delineare un piano d’intervento con risultati a breve termine e di seguirti passo dopo passo studiando insieme una strategia di digital marketing sostenibile e duratura.
Dalla creazione del tuo sito web mobile friendly agli strumenti e strategie per far affidamento più sul tuo brand che sulle OTA per convertire, ti offriremo delle soluzioni precise, calzanti e soprattutto efficaci.
Noi non parliamo soltanto di click, visualizzazioni, mi piace e condivisioni. Noi parliamo di conversioni! Parliamo di numeri, di esperienze e risultati reali a supporto del tuo business e ti apriamo gli occhi suggerendoti gli errori da non commettere in questo settore.
Speriamo di averti dato delle buone notizie e delle dritte utili per il tuo business.
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Buone Vacanze Estive!